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AQUILEIA 4 – CJARLINS MUZANE 1. Per l’Aquileia era importantissima la vittoria per poter continuare a sperare di evitare la sfida play aut. Sin dall’inizio della gara si è visto che la squadra allenata da Del Piccolo, nonostante le assenze importanti in difesa di Ulani, non ancora ristabilito completamente dall’infortunio subito e a centrocampo da capitan Iacumin che nelle ultime gare era apparso come uno dei più in forma, ha dimostrato determinazione e voglia di fare.
Al ventesimo del primo tempo l’Aquileia passa, grazie ad una delle più classiche autoreti: fuga sulla sinistra di Visentin, giunto sul fondo, dal limite dell’area mette palla rasoterra al centro per l’accorrente Pozzar che viene anticipato dal difensore centrale avversario che insacca nella propria porta. A questo punto e per un quarto d’ora l’Aquileia è costretta solo a difendersi, dapprima con una grande parata dell’estremo difensore che oggi era Di Giusto, che toglie letteralmente la palla indirizzata all’incrocio dei pali dopo una bella incornata da parte degli attaccanti avversari e poi nel successivo calcio d’angolo per due volte consecutive Giunta salvava sulla linea respingendo il pallone.
Ed è proprio nel momento di reazione più insistente degli avversari, che il mister Del Piccolo sostituiva il giovane e esile Michelin con il giovane Mirkovic più presente fisicamente. Quest’ultimo a dieci dal termine del primo tempo riesce a partire da lontano, raccogliere un suggerimento partito da un rinvio della difesa, anticipare il centrale avversario e a presentarsi solo davanti al portiere siglando la seconda rete per l’Aquileia.
Nel secondo tempo gli avversari costringono ancora l’Aquileia sulla difensiva, la quale però colpiva sempre in modo pericoloso in contropiede. Dapprima al ventesimo quando Segato da fuori colpiva al volo una palla servita da Pozzar la quale si insaccava rasoterra nell’angolo opposto a quello di tiro e cinque minuti dopo è lo stesso Pozzar che da solo rubava palla a centrocampo e dopo una serie di dribbling da trenta metri scagliava una bordata che prima batte terra e poi si insacca per il quattro a zero. D’ora in avanti gli avversari hanno cercato con insistenza il gol della bandiera che viene realizzato a cinque minuti dalla fine e l’Aquileia che si limitava a controllare le offensive nemiche cercando di far trascorrere il tempo.
Bene è una vittoria che fa morale e prepara le menti alla trasferta di domenica in quel di Vigonovo