ASD AQUILEIA CALCIO

 

Giocare e far giocare il calcio è la nostra passione........

SCUOLA CALCIO

 

AQUILEIA - VILLA - TORRE

ASD AQUILEIA CALCIO

 

da noi trovi una delle migliori scuole calcio della Regione

ASD AQUILEIA CALCIO

 

GIOCANDO, IMPARANDO, INSIEME CRESCENDO

 

Piano dell’Offerta Formativa e Sportiva
“giocando, imparando, insieme crescendo”
   PRESENTAZIONE
La scuola calcio Elite Aquileia nasce dalla collaborazione fra le associazioni sportive Aquileia, Villa e Tapogliano, unite da interessi comuni nell’ambito del progetto Settore Giovanile Unificato.
Le attività della scuola di calcio Elite Aquileia si articolano secondo le indicazioni ed i principi sanciti dal Comunicato Ufficiale n° 1 del Settore Giovanile e Scolastico della Federazione Italiana Giuoco Calcio, che prevedono un graduale e corretto avviamento dei bambini e delle bambine - dai 5 ai 12 anni - al gioco del calcio.
Con l’intento di dare vita ad un clima sereno che possa contribuire ad una positiva formazione della personalità dei giovani calciatori, sono state avviate diverse iniziative, fra cui la stesura in forma partecipata del presente Piano dell’Offerta Formativa e Sportiva, frutto della condivisione dei significati dell’attività giovanile calcistica fra tutte le componenti che intervengono nel processo educativo: dirigenti, tecnici e genitori.
Il Piano dell’Offerta Formativa e Sportiva ha ispirato la pubblicazione dell’opuscolo Un’altra scuola, realizzato in collaborazione con l’Assessorato all’Istruzione e Cultura del comune di Aquileia, con cui si intende fornire ai bambini e alle bambine un semplice ed immediato strumento di analisi di tali significati, che possa anche ricordare, a tutti i sottoscrittori del patto educativo, l’impegno comune nel rispetto dei diritti dei più piccoli, nell’avviarli progressivamente verso le responsabilità che li faranno crescere e diventare grandi.
Ci auguriamo che ciascun “interprete” della scuola calcio, “maestro” o “allievo” che sia, sappia appropriasi dei concetti contenuti in questi lavori, per la loro più ampia divulgazione.
L’organigramma, soggetto a variazioni annuali, testimonia il livello organizzativo che le associazioni sportive Aquileia , Villa e Tapogliano offrono costantemente ai bambini ed alle loro famiglie.
Le società mettono a disposizione tre impianti sportivi, comprensivi dei campi di gioco e di allenamento di Aquileia, Villa Vicentina e Tapogliano, curati ed attrezzati con grande attenzione, per permettere ai giovani calciatori di allenarsi e giocare in ambienti sani e sicuri.
L’utilizzo di palestre o impianti alternativi consente ai più piccoli di affrontare al meglio la stagione invernale, garantendo continuità dell’attività e maggior comfort.
Accumulando ulteriore esperienza, saremo in grado di migliorare ulteriormente il servizio offerto ai bambini ed alle loro famiglie, anche perfezionando il presente lavoro.
PREMESSA
Che cosa ci aspettiamo per i nostri figli dalla pratica sportiva calcistica?
Cosa deve offrire la pratica sportiva ai giovani calciatori?
Nel corso degli incontri tecnico-formativi ci siamo confrontati in merito alle diverse aspettative riversate sulla pratica sportiva dei nostri figli-giovani calciatori.
Ci siamo chiesti quali opportunità formative può offrire una scuola di calcio ed il sistema integrato famiglia-società sportiva che la comprende, determinando, con i comportamenti di ognuno, i valori di riferimento.
Ci siamo dati delle risposte, sulle quali abbiamo fondato il Piano dell’Offerta Formativa e Sportiva della Scuola di Calcio Elite Aquileia, per soddisfare le aspettative di tutti i soggetti coinvolti – bambini, genitori, tecnici, dirigenti – sotto tutti i punti di vista: organizzativo, tecnico, educativo, formativo.
I punti di discussione emersi da tale esperienza di confronto non sono altro che i punti di sviluppo del presente documento: un primo risultato nel lungo, difficile e avvincente cammino di condivisione verso la piena realizzazione dei piccoli esseri umani in divenire a cui dedichiamo il nostro tempo, le nostre attenzioni, le nostre competenze.
Punti di sviluppo del Piano dell’Offerta Formativa e Sportiva (Decalogo POFeS)
1.       Definizione dell’organigramma: con la definizione dei ruoli si evidenziano i punti di riferimento
2.      Definizione di un sistema di regole: attraverso le regole si forniscono ulteriori punti di riferimento e si riesce a monitorare l’attività della squadra e dei singoli
3.      Collaborazione tra famiglia e società: il processo di formazione dei giovani calciatori deve essere un processo condiviso
4.      Dialogo tra famiglia e bambini: i bambini devono poter rapportarsi con agenzie educative diverse che operano in sinergia e con coerenza rispetto a significati e principi condivisi dell’attività di calcistica di base
5.      Uniformare il sistema educativo tra società e famiglia: il processo formativo integrato famiglia-società sportiva va supportato con iniziative adeguate
6.      Sport come strumento educativo: nell’ambito del processo formativo integrato famiglia-società sportiva i principi di riferimento vanno esplicitati, confrontati, condivisi e accettati
7.      Attenzione ai dettagli: nell’ambito del processo formativo integrato famiglia-società sportiva i principi assumono la connotazione di regole e comportamenti che segnano il contesto educativo di riferimento e vanno chiaramente esplicitati
8.      Non estremizzare il gioco, ma sottolineare l’aspetto ludico: occorre trovare il giusto equilibrio fra gioco e agonismo
9.      Insegnamento di uno sport: occorre trovare il giusto equilibrio fra divertimento, impegno e  richieste di apprendimento
10.    Importanza dell’ambiente: solamente nell’ambito di un adeguato clima ambientale il giovane calciatore riesce ad esprimere se stesso e le proprie potenzialità
Essere Scuola Calcio
Diversi bambini sognano di diventare un grande calciatore.
Molti bambini si impegnano nel calcio per sviluppare abilità e potenzialità.
Tutti i bambini praticano il calcio per divertirsi insieme ai propri amici.
La Scuola Calcio Elite Aquileia non intende deludere o avvilire alcun desiderio, perché solo attraverso una metodologia che parte dal rispetto del bambino e delle sue motivazioni possiamo aiutarlo a diventare grande.
Il calcio come strumento educativo può diventare un vettore di crescita sia umana, sia tecnica. I bambini che scelgono la nostra scuola di calcio trovano un ambiente ricco di stimoli in cui, ad esempio, si impara a dribblare un avversario, ma anche a rispettare un compagno che nel corso della partita si trova in difficoltà.
CARRY THE BALL CLOSE TO YOUR HEART
Porta il pallone vicino al tuo cuore” è l’indicazione del Direttore Tecnico della U.E.F.A., Andy Roxburgh, che intendiamo seguire per riportare il calcio a misura di bambino.
La U.E.F.A. ha istituito la “UEFA Grassroots Charter”, la “Carta del Calcio di Base”, al fine di indurre le federazioni nazionali ad una maggiore attenzione al calcio di base ed allo sviluppo delle attività secondo gli intendimenti appena descritti; la Federazione Italiana Giuoco Calcio vi ha aderito il 24 marzo 2009, con la sottoscrizione da parte del Presidente Giancarlo Abete e del Presidente della U.E.F.A. Michel Platini.
Le attività della scuola di calcio rispettano i dettami del Comunicato Ufficiale n° 1 della Federazione Italiana Giuoco Calcio - Settore Giovanile e Scolastico, a partire dalle indicazioni riportate nella “Carta dei diritti dei bambini” (New York, Convenzione sui Diritti del Fanciullo, 1989) e nella “Carta dei diritti dei ragazzi allo Sport” (Ginevra, Commissione Tempo Libero O.N.U., 1992):
ad ogni bambino e bambina dovranno essere assicurati
*      IL DIRITTO DI DIVERTIRSI E GIOCARE
*      IL DIRITTO DI FARE SPORT
*      IL DIRITTO DI BENEFICIARE DI UN AMBIENTE SANO
*      IL DIRITTO DI ESSERE CIRCONDATO ED ALLENATO DA PERSONE COMPETENTI
*      IL DIRITTO Dl SEGUIRE ALLENAMENTI ADEGUATI AI PROPRI RITMI
*      IL DIRITTO DI MISURARSI CON GIOVANI CHE ABBIANO LE PROPRIE STESSE POSSIBILITÀ DI SUCCESSO
*      IL DIRITTO DI PARTECIPARE A COMPETIZIONI ADEGUATE ALLA PROPRIA ETÀ
*      IL DIRITTO DI PRATICARE SPORT IN ASSOLUTA SICUREZZA
*      IL DIRITTO DI AVERE I GIUSTI TEMPI DI RIPOSO
*      IL DIRITTO DI NON ESSERE UN CAMPIONE
Anche la U.E.F.A., sottolinea i concetti espressi nella “Carta dei diritti” e, per conferire loro un significato più pregnante, li ha raccolti in un decalogo:
*      IL CALCIO È UN GIOCO PER TUTTI
*      IL CALCIO DEVE POTER ESSERE PRATICATO DOVUNQUE
*      IL CALCIO È CREATIVITÀ
*      IL CALCIO È DINAMICITÀ
*      IL CALCIO È ONESTÀ
*      IL CALCIO È SEMPLICITÀ
*      IL CALCIO DEVE ESSERE SVOLTO IN CONDIZIONI SICURE
*      IL CALCIO DEVE ESSERE PROPOSTO CON ATTIVITÀ VARIABILI
*      IL CALCIO È AMICIZIA
*      IL CALCIO È UN GIOCO MERAVIGLIOSO
*      IL CALCIO È UN GIOCO POPOLARE E NASCE DALLA STRADA
La Scuola Calcio Elite Aquileia si impegna a soddisfare i requisiti richiesti dal Settore Giovanile e Scolastico della Federazione Italiana Giuoco Calcio:
1.       diffusione obbligatoria e consegna della “Carta dei Diritti del Bambino” ai giovani calciatori, ai tecnici, ai dirigenti e ai genitori dei tesserati;
2.      impianto sportivo idoneo per l’avviamento e l’insegnamento del gioco del calcio in relazione al numero di bambini/e ed alla loro ripartizione oraria e giornaliera durante l’intera settimana;
3.      attrezzature idonee per l’insegnamento del gioco del calcio;
4.      condizioni igienico-ambientali idonee ad accogliere gli iscritti della Società;
5.      nomina di un Dirigente Responsabile della “Scuola di Calcio”, che sia componente del Consiglio Direttivo della Società stessa;
6.      partecipazione obbligatoria del Responsabile Tecnico e del Dirigente Responsabile della “Scuola di Calcio” alle riunioni organizzate secondo gli indirizzi del Settore Giovanile e Scolastico;
7.      un medico, quale coordinatore dei servizi di tutela sanitaria;
8.      affiliazione da almeno due stagioni sportive alla F.I.G.C.;
9.      attività ufficiale nelle seguenti categorie: PICCOLI AMICI, PULCINI, ESORDIENTI, GIOVANISSIMI e ALLIEVI (è fatto obbligo alle Società di iscrivere ai Tornei delle Categorie di Base un numero di squadre da rapportare al numero dei tesserati per le categorie di riferimento);
10.    tesseramento di almeno 3 Tecnici qualificati iscritti all’albo del Settore Tecnico della F.I.G.C., nei ruoli di Allenatore di base o Istruttore Giovani Calciatori, di I Categoria, di II Categoria o di III Categoria (fermo restando l’obbligo di destinare i 3 Tecnici con qualifica federale alle tre categorie dell’Attività di Base, con la possibilità che ricoprano il ruolo di coordinatori di dette categorie, potranno essere utilizzati, oltre ad eventuali altri Tecnici qualificati, anche gli “Istruttori di Scuola Calcio” abilitati ad operare dal Settore Giovanile e Scolastico, che abbiano partecipato ai corsi C.O.N.I.-F.I.G.C.);
11.     tesseramento di un Responsabile Tecnico in possesso di qualifica Tecnica Federale e iscritto all’albo del Settore Tecnico (questo ruolo potrà essere ricoperto anche da uno dei Tecnici qualificati sopra citati);
12.    consegna di una copia del tesseramento dei Tecnici operanti nella Scuola di Calcio (da allegare sia al modulo di censimento della Scuola di Calcio che al modulo di iscrizione della squadra ai tornei, entro i termini stabiliti dal Comitato Regionale territorialmente competente);
13.    presentazione e realizzazione, nel corso della stagione sportiva, di un progetto di attività di informazione ed aggiornamento, con almeno cinque incontri, rivolto a Dirigenti, Tecnici e Genitori, su temi regolamentari, educativi, psicopedagogici, tecnici e medici (il progetto di informazione e aggiornamento sul regolamento e sulla funzione arbitrale deve obbligatoriamente essere attuato nell’ambito dei cinque incontri, in collaborazione con la Sezione A.I.A. del territorio, prevedendo di informare e coinvolgere le altre “Scuole di Calcio” presenti nel proprio territorio);
14.    collaborazione di uno Psicologo di provata esperienza quale esperto dello sviluppo delle relazioni umane;
15.    rapporto istruttore/allievi-e non inferiore a 1:20 (p.e. per 150 iscritti almeno 8 istruttori), in tutte le categorie giovanili;
16.    rapporto non inferiore ad 1:30 fra tecnici qualificati operanti nella Scuola Calcio (iscritti all’albo del Settore Tecnico e “Istruttori di Scuola Calcio” C.O.N.I.-F.I.G.C.) e numero di bambini-e iscritti alla Scuola di Calcio (p.e.: per 150 iscritti almeno 5 tra Tecnici qualificati e “Istruttori di Scuola Calcio” C.O.N.I.-F.I.G.C.);
17.    programmazione tecnico–didattica, con indicazione di obiettivi, metodi e contenuti da allegare al modulo di censimento della “Scuola di Calcio” entro i termini stabiliti dal Comitato Regionale territorialmente competente e da realizzare facendo riferimento alla “Guida Tecnica per le Scuole di Calcio” del Settore Giovanile e Scolastico;
18.    numero minimo di bambini-e indicato qui di seguito per ognuna delle categorie: PICCOLI AMICI minimo 10 bambini/e 5/8 anni, PULCINI minimo 14 bambini/e 8/10 anni, ESORDIENTI minimo 18 bambini/e 10/12 anni;
19.    attrezzature idonee per l’insegnamento del gioco del calcio (1 pallone per ciascun bambino-a; presenza di porte di misure ridotte di m. 4x2, 5-6x1,80-2, ecc.);
20.   partecipazione obbligatoria ai principali Tornei, Eventi e Manifestazioni organizzati secondo gli indirizzi del Settore Giovanile e Scolastico per le categorie di base (p.e. “Sei Bravo a… Scuola di Calcio”, “Fun Football”, ecc.);
21.    realizzazione di almeno un progetto a scelta tra i seguenti:
a.     convenzione con almeno un Istituto Scolastico, possibilmente con una Scuola Primaria o dell’Infanzia;
b.     partecipazione all'attività ufficiale giovanile e/o delle categorie di base con almeno una squadra mista, composta da bambini e bambine, o con una squadra composta da sole bambine (per tale requisito è necessario il tesseramento di un numero minimo complessivo di 7 bambine);
c.     sviluppo di un progetto di integrazione tra giovani calciatori diversamente abili e “normodotati” frequentanti la società, della durata minima di tre mesi e con frequenza minima bisettimanale;
d.     sviluppo di un progetto sociale legato al territorio di appartenenza, realizzato in collaborazione con Enti o Istituzioni che ne certifichino l'attività effettivamente svolta (possono essere realizzati anche progetti per proprio conto, purché sia possibile certificare e documentare l'attività effettivamente svolta).
Essere Società Sportiva
La Scuola di Calcio Elite Aquileia si pone naturalmente in continuità tecnico-educativa con le future esperienze formative offerte con le seguenti finalità:
Educazione alla pratica sportiva
*      porre attenzione ai valori che concorrono alla costruzione equilibrata della personalità – prima la PERSONA, poi il CALCIATORE – in tutte le fasi, anche in quelle conclusive del processo formativo
*      variare le finalità in relazione alle diverse fasi evolutive dei giovani calciatori: saranno di natura prettamente ludica e di educazione motoria nella fase iniziale (Piccoli Amici, Pulcini, Esordienti), favorendo un’ampia base di partecipazione, e solo progressivamente saranno prevalenti gli obiettivi di contenuto agonistico (Giovanissimi, Allievi)
*      sviluppare il potenziale tecnico-motorio dei giovani calciatori
*      ricercare l’espressione positiva delle capacità di gioco da parte dei giovani calciatori
*      promuovere l’acquisizione di una mentalità positiva: dare il massimo; dare il meglio di sé in allenamento e in gara, senza mai sentirsi arrivati e senza abbattersi di fronte alle difficoltà, giocare con determinazione, lucidità e serenità esprimendo i lati positivi della propria personalità
*      sviluppare l’interesse per l’attività sportiva, sfruttando naturalmente, senza esasperazioni, le motivazioni primarie del gioco e dell’agonismo
*      rispettare i bisogni dei giovani di divertirsi ed imparare
*      rispettare la specificità dell’allenamento (programmare per obiettivi specifici)
*      privilegiare lo sviluppo di competenze tecnico-tattiche individuali nelle prime fasce di specializzazione
*      privilegiare il gioco offensivo nelle categorie giovanili (non fase difensiva fine a se stessa)
*      ottenere i migliori risultati agonistici possibili, senza ricercare la vittoria ad ogni costo
*      garantire all’organico delle prime squadre di riferimento gli adeguati ricambi generazionali con atleti cresciuti nel territorio
*      garantire ai giovani calciatori particolarmente abili eventuali sbocchi nel calcio di categoria superiore
*      offrire ai giovani calciatori un futuro di sportivo attivo, anche offrendo la possibilità di mantenere il proprio impegno nel calcio, in alternativa o in continuità con il ruolo di calciatore, in qualità di dirigente, tecnico, arbitro
*      favorire un eventuale futuro inserimento dei giovani calciatori nei quadri societari
*      ottenere un comportamento dei giovani calciatori, dei tecnici e dei dirigenti compatibile con i principi didattici ed educativi condivisi
*      creare un ambiente ed un clima coerenti con i principi educativi enunciati
*      creare le basi per una solida cultura sportiva: aver coscienza e conoscenza delle regole, dei significati dello sport e dell’attività motoria
*      coinvolgere tutti i destinatari ed i protagonisti del progetto formativo-educativo: giovani calciatori, tecnici, dirigenti, genitori, scuola
Educazione alla salute
*      sviluppare nel giovane calciatore la consapevolezza che uno sport all’aria aperta come il calcio favorisce il benessere fisico, la percezione del proprio corpo e delle sue potenzialità, imparando a star bene con se stessi
*      chiarire il rapporto tra sforzo fisico e necessità del recupero psico-fisico (concetto di riposo, di rispetto degli orari)
*      fornire informazioni sulla corretta alimentazione, sull’igiene personale, sulla cura della propria immagine
*      prestare opportuna assistenza in caso di infortuni
Educazione all’autonomia
*      aiutare il giovane calciatore a star bene con se stesso anche sul piano psicologico, emotivo ed affettivo
*      accrescere la fiducia in sé e l’autostima, ma anche farsi responsabile dei propri doveri in ambito sportivo, scolastico, familiare e sociale
*      fornire tutto lo spazio possibile all’espressione della personalità del ragazzo, nel rispetto delle regole delle dinamiche del gruppo di appartenenza, in modo da favorire sia le capacità creative individuali globali, sia lo sviluppo di forme di autocontrollo della propria sfera emotiva (ricerca di equilibrio)
*      aiutare i bambini ed i ragazzi ad organizzare la propria giornata, ad acquisire un efficace metodo di lavoro, ad impegnare proficuamente il tempo a disposizione in modo da fornire una risposta soddisfacente alle esigenze personali (famiglia, scuola, sport, tempo libero, relazioni sociali)
*      condividere con i genitori eventuali provvedimenti in merito ad atteggiamenti scorretti (in ambito sportivo, scolastico e comportamentale in genere)
Educazione alla socialità
*      sviluppare la capacità di rapportarsi agli altri (coetanei - compagni e avversari - e adulti - genitori, tecnici, dirigenti -), accettandoli e rispettandoli
*      richiedere il rispetto delle regole della convivenza civile in generale e delle dinamiche del gruppo squadra in particolare
*      stimolare l’assunzione di precisi diritti e doveri in relazione alla propria posizione di giocatore, in funzione dell’età
Educazione alla legalità e alla coscienza civica
*      promuovere in tutti i tesserati il rispetto delle regole del gioco e dello sport in generale, educandoli alla lealtà, all’onestà, alla correttezza in campo e fuori
*      richiedere il rispetto degli spazi, delle attrezzature, degli impianti, dei mezzi di trasporto e dell’abbigliamento in dotazione
 REGOLAMENTO DELLA SCUOLA CALCIO
Il calcio di base deve accostarsi alla dimensione ludica tipica della natura del bambino e in questo progetto i genitori devono essere degli alleati valorizzando più gli aspetti etici insiti nella pratica sportiva piuttosto che vedere nel proprio figlio un piccolo campione.
Nella nostra scuola di calcio i bambini trovano un ambiente in cui poter misurarsi in un sano agonismo e imparare attraverso lo sport le regole del vivere comune.
Nella nostra programmazione tecnico-didattica vengono definiti obiettivi relativi sia alla qualificazione tecnica, sia alla formazione di un bambino capace di superare le avversità, di accettare le delusioni, di rispettare gli altri e di sapersi valutare serenamente.
Le finalità e gli obiettivi finora illustrati, per essere perseguiti e realizzati, richiedono la collaborazione di tutti gli operatori interessati: giovani calciatori, istruttori, dirigenti e genitori.
Siamo convinti che solo l’azione congiunta e coerente di queste forze potrà aiutare una di esse – la più importante: il giovane calciatore - ad assumere il ruolo di vero protagonista di tutto il progetto.
È per questo che vengono di seguito indicate una serie di norme comportamentali che richiamano sul piano della concretezza quotidiana i principi generali formativi legati alla pratica sportiva in generale e del gioco del calcio in particolare.
Sono principi e comportamenti che sono stati fatti propri dall’A.S.D. Aquileia, ai quali devono attenersi tutti i tesserati della scuola di calcio.
Ai genitori si chiede una condivisione sulla linea di principio ed un contributo costruttivo per la parte che loro compete.
In definitiva ai giovani tesserati della Scuola di Calcio Elite Aquileia, viene richiesto di:
*      Essere sempre leali, corretti ed educati nei rapporti con compagni, avversari, tecnici, dirigenti, arbitri e spettatori.
*      Utilizzare il materiale, i mezzi e le strutture a disposizione con il massimo rispetto, cura e diligenza.
*      Rispettare il presente regolamento, le elementari regole di vita comune, gli orari nelle convocazioni e negli allenamenti; se impossibilitati, avvisare con congruo anticipo il tecnico o il dirigente accompagnatore.
*      Divertirsi senza eccessi e onorare la maglia impegnandosi al meglio delle proprie possibilità sostenendo quando necessario i compagni in difficoltà ed il tecnico nelle proprie scelte.
In particolare:
PRIMA DELL’ALLENAMENTO
*      Salutare i compagni, i tecnici, gli addetti al campo ed agli spogliatoi.
*      Indossare esclusivamente il corredo fornito dalla Società.
*      Curare il proprio abbigliamento sportivo: imparare - con gradualità - a preparare da sé con scrupolo la borsa con tutto il materiale in ordine per l’allenamento (ciabatte, scarpe da calcio, stringhe di riserva, asciugamano e/o accappatoio, scarpe da ginnastica - se richieste -, slip, maglietta, calzini, k-way, tuta da allenamento - per i portieri meglio averne sempre una da lavoro, anche se non in ordine -, maglietta e berretto di lana - se richiesto dalla stagione e dalle condizioni climatiche -, parastinchi - obbligatori per le partite -, scaldamuscoli.
*      Organizzarsi per il collaudo delle scarpe da gioco nuove.
*      Rispettare ed accogliere i giocatori nuovi.
*      Rispettare i compagni ed i loro oggetti personali.
*      Saper gestire lo spazio assegnato nello spogliatoio.
*      Occuparsi della manutenzione dei palloni.
DURANTE L’ALLENAMENTO
*      Distinguere fra il momento da dedicare all’attenzione ad all’impegno e quello in cui si può allentare la concentrazione.
*      Partecipare agli esercizi ed ai giochi in modo collaborativo e propositivo.
DOPO L’ALLENAMENTO
*      Collaborare a ritirare e riordinare il materiale sportivo utilizzato per l’allenamento.
*      Pulirsi le scarpe prima di rientrare nello spogliatoio.
*      Fare sempre la doccia in modo ordinato e nei tempi “giusti”, senza dilungarsi inutilmente e senza far attendere troppo i compagni, gli addetti alle pulizie ed ai trasporti.
*      Non dimenticare indumenti personali nello spogliatoio.
*      Ritirare e riportare l’abbigliamento dimenticato dai compagni nello spogliatoio.
*      Porgere il saluto a compagni, tecnici, dirigenti, addetti agli spogliatoi.
*      Informarsi direttamente dall’allenatore su eventuali cambi di programma degli allenamenti o dell’orario o del luogo di ritrovo per la convocazione alle partite.
*      Risistemare e aerare il materiale usato per l’allenamento (con particolare attenzione alla scarpe da calcio: pulirle subito e metterle in forma utilizzando carta di giornale); queste operazioni devono essere fatte – gradualmente - dal giocatore: i genitori sono pregati di collaborare solo durante la fase iniziale di apprendimento, favorendo un progressivo sviluppo dell’autonomia.
PRIMA DELLA PARTITA
*      Presentarsi al campo da gioco con qualche minuto di anticipo rispetto all’orario di convocazione.
*      Presentarsi in divisa di rappresentanza della Società e con il materiale da gara in ordine, in particolare con le scarpe pulite e funzionali.
*      Prepararsi alla partita: durante la fase della “vestizione” si può pensare ai propri compiti ed eventualmente rivolgersi ai propri compagni o al proprio allenatore per chiedere ulteriori chiarimenti.
*      Imparare – con gradualità – a gestire un riscaldamento (fase di attivazione in campo) efficace.
*      Dichiarare un eventuale infortunio, anche se lieve, o qualsiasi tipo di indisposizione.
*      Non considerare la partita come una prestazione che possa generare ansia: affrontare con impegno e serenità il confronto.
*      Accettare le decisioni dell‘allenatore o eventualmente concordarle.
*      Avere cura e massimo rispetto della maglia assegnata dalla società.
*      All’arrivo dell’arbitro alzarsi in piedi, salutare e mettersi in ordine di numero per l’appello. Mantenere silenzio assoluto in sua presenza. Ascoltare con attenzione le eventuali indicazioni regolamentari e le raccomandazioni fatte al capitano della squadra, unico giocatore autorizzato a rivolgergli la parola in gara. Qualche delucidazione può essere richiesta dal portiere.
*      Salutare l’arbitro all’uscita dallo spogliatoio.
*      Salutare gli avversari, anche quelli eventualmente presenti in panchina, nel modo convenuto .
DURANTE LA GARA
*      Ricordare le consegne date dal tecnico ed eventualmente richiedere chiarimenti durante le pause del gioco.
*      Saper prendere, all’occorrenza, iniziative personali.
*      Collaborare e comunicare con i compagni.
*      Seguire tutte le indicazioni del capitano, portavoce dell’allenatore in campo. Vestire la fascia rappresenta un grande onore, ma deve anche far sentire la responsabilità di gestire l’intero gruppo.
*      Gestire con calma i momenti difficili della gara (personali e di squadra).
*      “Aiutare” l’arbitro nella conduzione della gara, accettando le decisioni senza protestare.
*      Rispettare le regole del gioco.
*      Mantenere un comportamento improntato alla sportività, alla lealtà, alla correttezza gestuale e verbale con compagni, avversari, panchine, pubblico. 
*      Rispettare i genitori (propri, dei compagni e degli avversari).
*      Saper mantenere un controllo emotivo nei diversi momenti della gara (sia in casi di euforia che di amarezza e delusione).
DOPO LA GARA
*      Salutare l’arbitro e gli avversari, nel modo convenuto.
*      Salutare il pubblico.
*      In qualsiasi situazione, evitare eccessi nelle manifestazioni emotive.
*      Rispettare in via assoluta le strutture (spogliatoio, doccia, bagni).
*      Riporre ordinatamente l’abbigliamento di gara (maglietta, pantaloncini, ecc.).
*      Evitare o limitare al massimo espressioni di autovalutazione del proprio contributo alla partita e di quello dato dalla squadra.
*      Salutare l’allenatore, i compagni, i dirigenti, gli avversari, indipendentemente dagli esiti della partita appena conclusa.
 PATTO DI CORRESPONSABILITà
L’ A.S.D. Aquileia  intende realizzare il presente progetto in sintonia ed in collaborazione con i genitori dei giovani calciatori, ai quali chiedono di condividere i principi generali, le finalità e le norme di comportamento sopraelencati.
Si tratta di assumere insieme la responsabilità di un progetto educativo, formativo e sportivo su soggetti a cui devono essere presentati modelli ed atteggiamenti coerenti, omogenei e ben calibrati.
È evidente che si tratta di trovare un giusto equilibrio tra le legittime esigenze di compartecipazione ai momenti importanti nel processo formativo del giovane e gli altrettanto legittimi spazi di autonomia decisionale che appartengono ai due soggetti in gioco, famiglia e società sportiva, la prima titolare naturale del diritto sul minore, la seconda detentrice di diritti che possiamo definire occasionali e a tempo, soggetti che in determinati e ben definiti ambiti devono mantenere intatte le loro prerogative senza alcuna interferenza.
Ne consegue che la società sportiva, se da un lato non può imporre decisioni di rilievo che si scarichino sul bambino senza una preventiva consultazione con i genitori, dall’altra non deve, né può, occupare “vuoti” lasciati dalla famiglia (sport come parcheggio, come rivalsa, come occasione per rimarcare incapacità del figlio, ecc.), né deve accogliere e alimentare ansie, aspettative eccessive, illusioni, ambizioni sbagliate, di cui sono talora vittime genitori che tendono a sopravvalutare il proprio figlio (con il rischio di renderlo infelice perché il giovane si sente inadeguato alle richieste dei genitori, anche se avanzate solo in forma implicita).
Vengono quindi proposte le seguenti indicazioni programmatiche.
Ai genitori viene riconosciuto il diritto a:
*      chiedere ogni informazione ritenuta utile sulla società sportiva (finalità, programmi, persone, regolamenti, strutture, ecc.)
*      accertarsi sulla qualità della offerta formativa e sportiva
*      vigilare sul rispetto del “contratto” stipulato al momento del tesseramento
*      verificare che il proprio figlio “viva bene” l’esperienza sportiva e che essa rappresenti un momento positivo nel suo iter educativo e formativo
*      partecipare alla vita della società sportiva in tutte le forme in cui essa si manifesta (vicende sportive della prima squadra, particolari momenti comunitari, ecc.)
*      chiedere un colloquio con i diretti responsabili del gruppo squadra di cui fa parte il proprio figlio (dirigente accompagnatore) per ogni questione che lo riguardi: si ritiene inopportuno scavalcare la prima fonte di informazione
I dirigenti accompagnatori forniscono informazioni specifiche relative ad ogni gruppo squadra (indicazioni per l’inizio dell’attività, luoghi e orari partite, …).
Ai genitori non viene riconosciuto il diritto a:
*      criticare pretestuosamente e pubblicamente l’operato della società sportiva
*      disconoscere professionalità e competenza degli operatori sportivi della società (istruttori, preparatori, medici, dirigenti, amministratori)
*      contestare platealmente l’operato del tecnico durante gli allenamenti e le partite
*      sostituirsi al tecnico sia dalla tribuna con suggerimenti durante la partita, sia con analisi polemiche dopo la partita
*      anteporre l’interesse del proprio figlio a quello della squadra
*      finalizzare ogni comportamento alla ricerca ossessiva della prestazione
*      criticare le prestazioni dei compagni di squadra del proprio figlio
Simili atteggiamenti, qualora fossero assunti in modo pubblico e plateale, incrinerebbero in modo irrimediabile il rapporto fiduciario tra genitori e società sportiva e pertanto comprometterebbero ogni forma di collaborazione.
In definitiva ai genitori viene richiesto di:
*      condividere il progetto educativo, formativo e sportivo nelle sue linee generali e nei suoi risvolti delle norme comportamentali
*      collaborare nella sua realizzazione e, nel rispetto dell’autonomia dei rispettivi ruoli e delle rispettive competenze, verificarne le fasi di attuazione ed il “prodotto” finale
*      partecipare alle spese generali con il versamento di una quota annua di iscrizione decisa dal Consiglio Direttivo delle società sportive
*      partecipare alla gestione dei gruppi squadra nei modi concordati, soprattutto in relazione ai trasporti per l’allenamento e per le gare e per l’organizzazione del “terzo tempo Fair Play”
*      rispettare i dirigenti arbitri e gli arbitri
*      contribuire alle proposte di incontri tra le famiglie e gli operatori della società sportiva, anche al di fuori dell’ambito propriamente sportivo (incontri tecnico-formativi, momenti di vita comunitaria e di socializzazione)
*      sostenere moralmente e concretamente i ragazzi nelle loro scelte sportive, senza alimentare facili ed effimere illusioni, seguirli con passione durante l’attività e tenersi al corrente con i responsabili, nelle giuste sedi, sul loro andamento ed evoluzione
*      non abusare dei confronti con i tecnici al termine delle partite; per chiarimenti, spiegazioni o problemi connessi alla pratica sportiva e all’educazione del giovane rivolgersi in prima battuta al dirigente accompagnatore della squadra il quale valuterà se coinvolgere il tecnico e/o, in casi particolari, il responsabile della scuola di calcio
*      rispettare gli spazi consentiti evitando assolutamente di entrare negli spogliatoi – tranne che per giustificati motivi (assistenza dei bambini più piccoli, gravi infortuni, …) -  in modo da rispettare la privacy dei ragazzi e favorire il giusto approccio all’impegno ludico-agonistico
*      contribuire al rispetto dei regolamenti interni della società con un atteggiamento equilibrato, moderato e rispettoso dei ruoli
I dirigenti ed i tecnici della Scuola di Calcio Elite Aquileia si impegnano a:
*      diffondere i contenuti del Comunicato Ufficiale n° 1 per l’attività di base
*      diffondere la “Carta dei Diritti”
*      acquisire i requisiti richiesti per il riconoscimento di “Scuola Calcio”
*      creare un ambiente sereno e costruttivo, per favorire un armonico sviluppo psico-fisico dei ragazzi e consentire loro di giocare, divertirsi ed esprimersi al meglio
*      essere obiettivi, sinceri e soprattutto coerenti nelle valutazioni, senza creare favoritismi
*      fornire ai giovani calciatori spazi, mezzi ed attrezzature sicure ed idonee alla pratica sportiva
*      garantire il rispetto dei regolamenti e il massimo della professionalità e delle conoscenze, collaborando, per quanto possibile, con le famiglie nella formazione ed educazione dei giovani calciatori
*      qualora dovessero verificarsi episodi incresciosi che coinvolgano giovani calciatori tesserati, ai responsabili - se individuati - verrà assegnata una punizione, concordata preventivamente con i genitori (sospensione dalle gare, risarcimento dell’eventuale danno arrecato alle cose, assegnazione di compiti…)
*      rispettare tutte le offerte formative complementari a quella calcistica
  CONTENUTI DELL’OFFERTA FORMATIVO-SPORTIVA
Le attività previste per le Scuola di Calcio (categorie Piccoli Amici, Pulcini ed Esordienti) si caratterizzano come segue:
*      hanno carattere eminentemente promozionale, ludico e didattico
*      vengono organizzate su base strettamente locale
*      vengono suddivise in due fasi: autunnale e primaverile (all’inizio della fase primaverile è possibile iscrivere nuove squadre)
*      le Società possono partecipare ai tornei previsti per queste categorie con una o più squadre
*      prevedono la partecipazione di formazioni che possono essere composte da soli bambini, da sole bambine o miste
*      devono favorire la totale partecipazione dei giovani calciatori: tutti devono partecipare ai giochi ed alle partite ed ogni squadra deve essere composta dal numero più ampio possibile di bambini/e, in relazione al numero dei tesserati
*      consistono in giochi e/o partite alle quali partecipa il numero di calciatori previsto per quella specifica attività, secondo le modalità previste dal Settore Giovanile della F.I.G.C.
*      considerato il prevalente valore promozionale di queste attività, sono fondamentali per una corretta crescita globale dei bambini/e la qualità delle caratteristiche tecnico-organizzative, i metodi didattici e la positività in generale dell’ambiente societario in cui si opera
Particolarità regolamentari dell’attività di base:
*      Per quanto riguarda il risultato di ciascuna gara, nelle categorie Pulcini ed Esordienti, i risultati di ciascun tempo di gioco devono essere conteggiati separatamente; pertanto, a seguito del risultato acquisito nel primo tempo, il secondo tempo inizierà nuovamente con il risultato di 0-0 (stessa cosa vale per il terzo) ed il risultato finale della gara sarà determinato dal numero di mini-gare (tempi di gioco) vinte da ciascuna squadra (1 punto per ciascun tempo vinto o pareggiato); il risultato della gara nasce, quindi, dalla somma dei risultati dei tre tempi (ogni tempo non costituisce gara a sé, ma minigara)
*      Nelle categorie Pulcini ed Esordienti è possibile ed opportuno l’utilizzo di un Time-out della durata di 1’ per ciascuna squadra, nell’arco della stessa gara
*      Le gare vengono disputate in tre frazioni di gioco (tempi), la cui durata dipende dalla categoria o fascia d’età di riferimento; in particolare: Piccoli Amici 3x10’ - alternati a giochi e attività ludica con e senza palla -, Pulcini: 3x15’, Esordienti: 3x20’
*      A seconda del numero dei calciatori inseriti in lista, ciascuna squadra deve formare il numero massimo di gruppi squadra, con il fine di disputare il maggior numero di gare e far partecipare il maggior numero di giocatori contemporaneamente; per quanto riguarda coloro che rimangono a disposizione, tutti i partecipanti iscritti nella lista devono giocare almeno un tempo dei primi due, pertanto, al termine del primo tempo, vanno effettuate obbligatoriamente tutte le sostituzioni ed i nuovi entrati non possono più essere sostituiti fino al termine del secondo tempo, tranne che per validi motivi di salute; nel terzo tempo le sostituzioni si effettuano con la procedura cosiddetta “volante”, assicurando così ad ogni bambino in elenco una presenza in gara quanto più ampia possibile
*      Ferma restando la validità sul piano didattico-formativo della suddivisione della gara in tre tempi di gioco, formula tra l’altro adottata da diverse Federazioni Estere, nel caso in cui le condizioni meteorologiche non consentano l’utilizzo di tale formula, i Responsabili Tecnici delle Società che danno vita agli incontri possono, in via del tutto eccezionale, utilizzare la formula dei due tempi di gioco, la cui durata dipende dalla categoria o fascia d’età di riferimento; in particolare: Pulcini: 2x20’, Esordienti: 2x25’; in tal caso al termine del primo tempo tutti i calciatori in elenco, che non sono stati ancora utilizzati, devono obbligatoriamente prendere parte alla gara dal 1° minuto del secondo tempo e non possono più uscire dal campo di gioco, fatti salvi, naturalmente, eventuali casi di infortunio
*      Le gare nelle Categorie di Base, in particolare le gare delle categorie Piccoli Amici, Pulcini ed Esordienti 7c7 e 9c9, dovranno possibilmente essere programmate prevedendo la disputa di più partite contemporaneamente, in modo da aumentare in maniera significativa la partecipazione di ciascun bambino alla gara “ufficiale”
*      La Scuola Calcio Elite Aquileia favorirà l’impiego contemporaneo di tutti i calciatori iscritti in lista; qualora il numero di calciatori non fosse sufficiente per disputare, ad esempio, due gare 7c7, verrà formulata richiesta alla società avversaria di realizzare una gara 7c7 e l’altra, ad esempio, 5c5, utilizzando una dimensione del campo idonea all’età dei bambini
*      Qualora il numero di giovani calciatori che partecipano alla gara sia molto elevato, e non sia possibile disputare contemporaneamente altre gare nello stesso campo di gioco/impianto, è possibile aumentare il numero dei tempi di gioco fino a quattro; in particolare: Pulcini: 4x15’, Esordienti: 4x20’; in tal caso, tutti i calciatori dovranno partecipare al gioco per almeno due tempi ininterrotti, fatti salvi, naturalmente, casi di infortunio
*      In tutte le categorie di base è possibile richiedere una deroga per far giocare ragazze di un anno di età superiore rispetto quella prevista
*      Nelle categorie Pulcini ed Esordienti, per l’arbitraggio delle gare si può ricorrere a:
1.       arbitri federali (per la sola categoria Esordienti a 11)
2.      tecnici (a tal proposito potranno essere utilizzate una delle seguenti formule: tecnici della società ospitante, tecnici della società ospitata oppure arbitraggio di un tempo ciascuno da parte dei tecnici di entrambe le squadre ed un tempo con formula dell’autoarbitraggio)
3.      calciatori della categoria Allievi e Juniores tesserati per la stessa Società
4.      dirigenti (solo se appositamente istruiti al riguardo a seguito di un Corso sul Regolamento di Giuoco tenuto dalla FIGC)
5.      autoarbitraggio (formula da incoraggiare)
*      Nelle categorie di base dei Pulcini e degli Esordienti, coloro che vengono preposti alla direzione delle gare potranno utilizzare la cosiddetta “Green Card”, il cartellino verde che premia i giovani calciatori che si rendano protagonisti di particolari gesti di “Fair Play” (Gioco Giusto) o di “Good Play” (Gioco Buono); in sostanza gesti di significativa sportività nei confronti degli avversari, dell’arbitro, del pubblico e dei compagni di gioco o apprezzabili gesti tecnici
*      I dirigenti e i tecnici delle Società interessate dovranno sollecitare, sia all’inizio che alla fine di ogni confronto, i partecipanti alla gara a salutarsi fra loro
*      È prevista, al termine dei confronti che vedono protagonisti i bambini/e di due o più squadre, l’organizzazione di un “tempo supplementare” denominato “FAIR PLAY”, in cui le società e famiglie mettono a disposizione dei/delle partecipanti una merenda da condividere tra loro, allargando naturalmente l’invito anche a tecnici, dirigenti e genitori delle squadre coinvolte; in modo da diffondere il concetto della sana competizione sportiva, che si esalta attraverso elevati valori d’ordine etico e sociale
*      Le Società affiliate alla FIGC possono partecipare a Manifestazioni o ad attività delle categorie di Base (Piccoli Amici, Pulcini e/o Esordienti) e delle categorie giovanili (Giovanissimi e Allievi) organizzate da Enti di Promozione, secondo quanto stabilito negli accordi siglati tra la Federazione Italiana Giuoco Calcio e gli stessi Enti ed è subordinata all’approvazione da parte del Settore Giovanile e Scolastico della manifestazione stessa
*      Alla luce del carattere eminentemente promozionale e didattico di questa attività, non sono previste fasi di finale per l’aggiudicazione di eventuali titoli, né la pubblicazione nel corso della stagione delle classifiche, né l’organizzazione di “provini” (o raduni selettivi) per le categorie Piccoli Amici - Pulcini - Esordienti e comunque per tutti i tesserati che non abbiano compiuto il dodicesimo anno di età, così come appare del tutto diseducativo, secondo i principi del Settore Giovanile e Scolastico, dare luogo a selezioni per attività di rappresentativa
*      Il mancato rispetto delle norme tecniche che regolano l’attività delle categorie Piccoli Amici, Pulcini ed Esordienti potrà comportare parere negativo per la conferma o l’eventuale attribuzione di tipologia alle “Scuole di Calcio”
 
 
 
Caratteristiche ed obiettivi generali previsti per le categorie dell’attività di base (estratto dalla programmazione tecnico-didattica della scuola calcio Elite Aquileia):
 
Indicazioni specifiche per la categoria Piccoli Amici
*      L’allenatore deve proporre e stimolare comportamenti, non deve essere prescrittivo e direttivo.
*      L’allenatore deve essere accettato per la sua spontaneità e il suo atteggiamento sereno e garbato.
*      Non deve esistere l’insegnamento tecnico, imitato dall’attività dei più grandi, bensì si devono proporre piccoli giochi orientati alla conoscenza dei vari fondamentali tecnici.
*      Proporre esercizi con palla per coordinazione globale.
*      Attività in spazi ridotti, con palloni più piccoli e più leggeri.
*      Partitine 2c2, 3c3, 4c4, 5c5.
*      Rapporto unitario bambino-palla.
*      Sperimentare situazioni ludico-motorie varie e diversificate.
*      Regole semplici.
 
PICCOLI AMICI
PRINCIPI EDUCATIVI E FINALITÀ
FORMAZIONE DI ABILITÀ TECNICHE E TATTICHE
FORMAZIONE DI ABILITÀ MOTORIE
FORMAZIONE DELLA PERSONALITÀ
Attività ludica generale
Educazione motoria del bambino
Partecipazione di tutti al gioco
Esplorare per imparare a giocare e migliorare la propria motricità di base (metodi induttivi)
Stimolare comportamenti, evitando atteggiamenti direttivi
Rinforzi positivi
Calcio inteso come puro gioco e come mezzo per la formazione della personalità
Educazione delle abilità tecniche naturali (condotte motorie primarie)
Controllo prevalentemente sensomotorio (attenzione interna)
Ampliamento delle capacità tattiche in situazioni semplici (favorire il decentramento)
Cercare continue soluzioni di gioco
Educazione delle capacità sensoriali e degli schemi motori e posturali
Educazione delle capacità propriocettive del bambino
Coordinazione globale
Organizzazione del movimento in relazione a parametri spazio-temporali
Conoscenza di sé, della creatività personale
Superamento degli atteggiamenti egocentrici
Sviluppo della capacità di attenzione, di osservazione, di comprensione
Acquisizione di fiducia in sé, rispetto delle regole, rispetto degli altri
 
 
 
Indicazioni specifiche per la categoria Pulcini
*      L’allenatore deve valorizzare l’iniziativa dei bambini, favorendo e non inibendo la loro creatività e fantasia.
*      L’allenatore deve proporre problemi e stimolare soluzioni.
*      Inizio automatizzazione delle abilità; apprendimento globale di gesti tecnici.
*      Dribbling e tiro in porta, giochi di situazione e partitine sono gli elementi cardine su cui basare l’insegnamento.
*      Ampliare lo spazio d’azione, di gioco e sociale; dal 5:5 al 7:7 con palloni e spazi ridotti.
 
PULCINI
PRINCIPI EDUCATIVI E FINALITÀ
FORMAZIONE DI ABILITÀ TECNICHE E TATTICHE
FORMAZIONE DI ABILITÀ MOTORIE
FORMAZIONE DELLA PERSONALITÀ
Attività ludica generale e specifica
Educazione motoria del bambino
Partecipazione di tutti al gioco
Valorizzare l’iniziativa individuale, favorendo la creatività
Proporre problemi e stimolare soluzioni
Imparare, attraverso il gioco ad avere comportamenti adeguati alle varie situazioni
Stimolare e guidare i comportamenti, privilegiando i metodi non direttivi
Rinforzi positivi prevalenti
Calcio inteso come gioco e come mezzo per la formazione motorio-sportiva e della personalità
Abilità funzionali al compito
Inizio apprendimento gesti tecnici globalmente
Controllo propriocettivo nella gestione dei comportamenti tecnici
Maggiore adattamento a situazioni nuove; ampliamento dello spazio d’azione
Integrazione della motricità di base all’interno delle abilità tecniche
Conoscenza e padronanza del sé corporeo
Educazione delle capacità propriocettive e coordinative
Conoscenza di sé, della creatività personale
Superamento degli atteggiamenti egocentrici
Relazione corretta con i propri compagni, all’interno di una attività strutturata-gioco
Maggiore adattamento a situazioni nuove: ampliamento dello spazio sociale
Confronto, autostima delle proprie capacità
Collaborazione e accettazione delle regole
 
 
Indicazioni specifiche per la categoria Esordienti
*      Completamento del programma rispetto a quanto previsto dalle indicazioni generali per la scuola calcio.
*      Porre particolare enfasi allo sviluppo di abilità individuali relative alla tecnica di base e applicata.
*      Elementi semplici di tattica collettiva per l’orientamento nello spazio-gioco sul campo di misure regolamentari.
 
ESORDIENTI
PRINCIPI EDUCATIVI E FINALITÀ
FORMAZIONE DI ABILITÀ TECNICHE E TATTICHE
FORMAZIONE DI ABILITÀ MOTORIE
FORMAZIONE DELLA PERSONALITÀ
Attività motoria polivalente e finalizzata al gioco del calcio
Partecipazione di tutti al gioco
Proporre problemi e stimolare nuove soluzioni
Stimolare e guidare i comportamenti, alternando metodi direttivi e non direttivi
Rinforzi positivi prevalenti
Equilibrio tra risultato sportivo-formativo ed educativo-formativo
Calcio inteso come mezzo per la formazione motorio-sportiva e della personalità
Avviamento al calcio come gioco strutturato
Formazione creativa dell’abilità
Maggior attenzione alla precisione ed al particolare
Arricchimento delle abilità tecniche individuali
Educazione al pensiero tattico collettivo e individuale
Sviluppo delle capacità di lettura delle situazioni e di ricerca di soluzioni efficaci
Anticipazione, elaborazione e programmazione di situazioni problema (attacco-difesa)
Risposta alle indicazioni tattiche richieste
Arricchimento delle capacità coordinative
Sviluppo guidato delle capacità fisiche
Sviluppo della autostima e dello spirito di collaborazione
Sviluppo dello spirito di squadra e identificazione nel gruppo
Integrazione con il gruppo
Collaborazione e accettazione delle regole